Le donne quando
vanno ad attingere acqua sono scortate da guerrieri della tribù per evitare il
loro rapimento, assai frequente, da parte di gruppi nemici.
La
principale causa di conflitto fra gli Yanomami, secondo alcuni etnologi,
dipende infatti proprio dalla carenza di donne, per un circolo
vizioso nel quale le donne, scarsamente valutate come progenie e quindi meno
propense ad essere lasciate sopravvivere alla nascita, diventano, una volta
raggiunta la pubertà, in virtù del loro scarso numero, un prezioso bottino.
Questa
situazione è resa ancora più critica dal fatto che tra gli Yanomami, a
differenza che tra altri gruppi amazzonici, sono rari i
rapporti omosessuali tra giovani maschi.
I
capi poi, per garantirsi una discendenza più numerosa, si
procurano varie mogli e con tale usanza finiscono per incrementare
ulteriormente la scarsità di compagne per tutti gli altri maschi del
gruppo e l’aumento di aggressività che ne deriva.